La danza è un'arte antichissima, nata insieme agli esseri umani che da sempre eseguono balli durante i riti sacri, i festeggiamenti e le occasioni conviviali allietate da spettacoli.
Nel mondo greco la danza aveva in Tersicore la sua mura protettrice ed in quello romano era assai popolare la pantomima, esibizioni di artisti accompagnati da orchestre e cori.
Nel corso del Medioevo le danze allietavano la vita di corte, con i nobili che si dilettavano con la ballata, la ronda, la carola, il salterello, la tresca e la tarantella, e nel Rinascimento andavano di gran moda la pavana, il minuetto e la gagliarda, fino all'avvento dei balli più moderni come l'universalmente celebre valzer, nato alla fine del Settecento in Austria ed in breve tempo divenuto popolare in tutta Europa.
La danza era uno dei passatempi prediletti dall'elite della società, un'arte d'apprendere fin dalla più giovane età per apparire all'altezza del proprio ruolo nelle serate mondane ed i più talentuosi sognare di diventare ballerini professionisti, un'aspirazione antica di secoli.
La prima scuola di danza risale, infatti, al 1661, alla Francia di Re Sole che scelse di fondare l'Accademia Reale di Danza nella quale furono anche codificati i passi fondamentali tuttora appresi dai giovani che si allenano alla sbarra.
Al secolo successivo, precisamente al 1735, risale invece l'Accademia Imperiale Russa, all'origine delle fortune del balletto russo che fece scuola nel Novecento.
Il ballo è uno spettacolo da ammirare, ma anche un passatempo da praticare in prima persona, pur se non si è professionisti.
In questo modo sono nati molti dei balli più amati, come il tango, venuto alla luce nelle periferie argentine nella seconda metà dell'Ottocento, ed il flamenco, originario dall'Andalusia e frutto di influenze gitane e dei lasciti dei Mori e degli Ebrei.
Nel corso del Novecento assistiamo poi ad un fiorire di danze popolarissime come il fox trot e il charleston nel primo dopoguerra e successivamente il boogie woogie, la samba, il twist e il rock and roll negli in cui il desiderio di tornare a vivere dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale si manifestava anche scatenandosi sulla pista da ballo.